L'arrampicata non è tanto raggiungere la cima, ma piuttosto tutto quello che sta in mezzo. (Lynn Hill)
Dal 2021 l'arrampicata libera è inclusa tra gli sport olimpici con tre specialità, il Boulder, l'Arrampicata Lead e lo Speed Climbing.
Fin dall'antichità l'uomo ha sentito il bisogno di scalare le montagne superando i propri limiti che sia stato per la necessità di affrontare l'aspro territorio o per pura curiosità, ciò gli ha permesso di sviluppare una tecnica di salita che nel corso di migliaia di anni si è perfezionata fino a raggiungere la disciplina che noi conosciamo come “arrampicata”.
Una pratica sportiva che conta milioni di appassionati in tutto il mondo.
L’arrampicata è una disciplina complessa, sia essa svolta in montagna sia in palestra, non è solamente una sequenza di movimenti e gesti atletici che richiedono una buona forza fisica, resistenza e agilità volti al raggiungimento della cima, è anche e soprattutto consapevolezza e conoscenza di sé della propria preparazione e dell'ambiente che ci circonda. Questa attività non è solo adrenalinica, ma soprattutto è serotoninica, fa sentire bene e regala soddisfazioni. Arrampicare significa porsi degli obiettivi e impegnarsi per raggiungerli, pratica che spesso si sottovaluta nella propria ricetta della felicità, ma senza la quale è difficile rendersi conto dei propri progressi. Porsi degli obiettivi, infatti, aiuta a sviluppare un senso di autocoscienza che aiuta a mettere sul piatto della bilancia i propri limiti e i propri punti di forza. Quello che ne deriva è un miglioramento dell’autostima, ma anche una maggiore perseveranza nello sport così come nella vita.
BISOGNA SEMPRE USARE LA TESTA
Gli arrampicatori più bravi non sono i più forti ma sono coloro che conoscono le tecniche corrette per un'arrampicata sicura preoccupandosi dell'incolumità propria e dei propri compagni. Rispettando l'armonia del luogo in cui è immerso e che sa ascoltare e guardarsi attorno intanto che arrampica.
La sicurezza in arrampicata non dipende esclusivamente dall’attrezzatura; ciò significa che oltre alla necessità di possedere obbligatoriamente attrezzatura certificata con marchio CE, è anche fondamentale saperla impiegare con perizia.
Di seguito si riporta l’elenco delle attrezzature di sicurezza a marchio UIAA e CE di maggiore interesse per l’arrampicata sportiva.
L’esperienza e la capacità di valutazione di ciò che si fa e di ciò che ci circonda non sono, purtroppo, acquistabili in negozio.
L’arrampicata in falesia, pur non essendo pericolosa più di molte altre attività, richiede comunque un approccio non improvvisato; la conoscenza delle attrezzature e delle tecniche di assicurazione sono necessarie per garantire l’incolumità di chi arrampica.
La sicurezza è un fatto complesso che dipende soprattutto dalla capacità dell’individuo di comprendere globalmente la situazione che sta vivendo e di agire di conseguenza. Peraltro, le norme sull’attrezzatura alpinistica e d’arrampicata, non tutelano, e mai potranno tutelare, l’utilizzatore dall’uso improprio.
IL “FAI DA TE” NON AIUTA CERTO A MUOVERE I PRIMI PASSI IN SICUREZZA
Le maggiori cause di incidenti sono:
inesperienza generale
disattenzione e superficialità nelle manovre di assicurazione
manovra errata di moulinette da parte del primo di cordata
sistema di assicurazione al primo di cordata non idoneo
incapacità d’utilizzo
mancanza del nodo sul capo libero della corda
sollevamento del secondo di cordata in caso di caduta del primo
manovre errate di discesa in corda doppia
incomprensione nei comandi di cordata
nodi sbagliati (in falesia spesso ci si lega varie volte nella stessa giornata)
La tecnica di assicurazione è certamente l’operazione più delicata nell’arrampicata, anche su semplici monotiri, perché riveste un ruolo essenziale ai fini della sicurezza; “fare sicura” significa trattenere il compagno mentre si riposa tra un passaggio e l’altro ma soprattutto significa trattenerlo in caso di caduta.
I migliori amici di chi fa sicura, oltre alle corde dinamiche per alpinismo, sono i freni o i bloccanti.
I freni (secchiello, otto, mezzo barcaiolo, ed altri), aiutano ad assorbire l'energia di caduta e attutire la forza di arresto; il loro funzionamento non è automatico e richiede l’intervento attivo di colui che assicura.
I bloccanti (Gri-Gri, Yo-Yo, Single Rope Controller, ecc.) hanno caratteristiche statiche e bloccano automaticamente la corda, senza l’intervento attivo da parte di chi li manovra, non permettendo però la dissipazione di parte dell’energia di caduta e determinano un maggiore stress su tutta la catena di sicurezza.
In ogni caso, indipendentemente dall’attrezzo che si usa, è sempre d’obbligo rimanere attenti, non spostarsi eccessivamente dalla parete, dare corda al compagno in modo opportuno. L’assicurazione con il freno (o bloccante) posto direttamente in vita, in falesia va per la maggiore; i vantaggi di manovrabilità sono evidenti. Di fatto molti incidenti hanno messo in evidenza gli aspetti critici di questa tecnica; quando la si adotta è sempre consigliabile che chi assicura si auto-assicuri ad un ancoraggio, soprattutto se esiste una grande differenza in peso tra chi assicura e chi arrampica da primo, oppure se le condizioni della falesia lo impongono (base scomoda o esposta). Infatti può capitare che, in caso di volo del primo di cordata in assenza di attriti sulla corda, le sollecitazioni su chi assicura sono assai elevate al punto di determinare bruschi sollevamenti che possono mettere a rischio l’incolumità dell’intera cordata. L’assicuratore è bene che si auto assicuri sempre (in assenza di ancoraggi si può utilizzare una pianta, un masso od altro). L’assicurazione posta in sosta, unendo due ancoraggi artificiali (spit, chiodi ecc.) o utilizzando degli ancoraggi naturali, di regola limita il controllo e la gestione della corda; di fatto però preserva l’assicuratore dal rischio del sollevamento perché, in caso di caduta del primo di cordata, le sollecitazioni generate dal volo verranno scaricate direttamente sulla sosta stessa.
Scarpe da arrampicata, che ti consentano di sentire nitidamente le dita e affidarti alla forza di trazione che forniscono: il trucco sta nel trovare quelle che meglio si adattano al tipo di arrampicata che si vuole praticare. Per raggiungere l’area di arrampicata è meglio indossare scarpe da avvicinamento o scarpe da escursionismo/trekking.
Imbrago da arrampicata, parte fondamentale dell’attrezzatura che consente di legarsi alla corda in modo sicuro ed efficiente deve poterti reggere in modo sicuro durante una caduta, ma dovrebbe anche consentirti di muoverti liberamente e in maniera comoda. Esistono diversi tipi di imbrago in base al tipo di arrampicata che scegli di fare.
Casco da arrampicata che bisognerebbe indossare sempre. Molti presentano una calotta esterna di protezione rigida e rinforzata, con imbottitura interna in schiuma e un sistema di chiusura a strappo. Il vantaggio di questi caschi è che offrono una protezione multi - impatto, ossia possono ancora essere utilizzati dopo essere stati colpiti da una pietra nel mezzo di un’arrampicata su un percorso alpino. Elimina tutti i caschi che presentano ammaccature, crepe o danni, incluse le fibbie.
Discensore, possono essere utilizzati in sicurezza per calarsi giù nella maggior parte delle situazioni (ma tieni presente che durante una lunga discesa potrebbero surriscaldarsi).
Moschettoni sono una componente essenziale di ogni catena di sicurezza in quanto gli si affida la propria vita. Solo i moschettoni (noti anche come “biner”) conformi alla normativa UE possono essere venduti o utilizzati come Dispositivi di protezione individuale (DPI) per impedire e prevenire le cadute negli sport di montagna. I moschettoni da arrampicata garantiscono un minimo di 20 kN sull’asse maggiore con leva chiusa, 7 kN sull’asse minore e 7 kN sull’asse maggiore con leva aperta.
Diversi tipi di arrampicata necessitano di diversi tipi di moschettoni.
I moschettoni con ghiera offrono la massima sicurezza e sono dotati di un’ampia gamma di diversi meccanismi. In situazioni in cui il moschettone è particolarmente importante nella catena di sicurezza, utilizziamo sempre dei moschettoni con ghiera: messa in sicurezza, discesa in corda doppia, cordata sui ghiacciai e creazione di ancoraggi di sosta.
Il rinvio è uno strumento di sicurezza, utilizzato in alpinismo e in arrampicata, composto da due moschettoni tra loro collegati da una fettuccia di dyneema o nylon, permette di agganciare rapidamente la propria corda ad un punto di ancoraggio limitando l'attrito della corda tra i vari punti di ancoraggio posti durante la salita.
GriGri cioè un dispositivo di frenata assistita, utilizzato in arrampicata sportiva sia per l'assicurazione del primo che del secondo arrampicatore fornendogli la corda necessaria a salire o trattenendola per arrestare un’eventuale caduta.
Corda da arrampicata, generalmente viene utilizzata una corda singola dinamica che può avere diversa lunghezza, in genere sono comunemente utilizzate in misure da 60 o 70 metri, ma dipende da dove ci si arrampica. Le corde da arrampicata sono spesso trattate con una speciale finitura che conferiscono delle specifiche proprietà che ne allungano la durata, ne migliorano il maneggio e rendono la corda più impermeabile all’acqua. Le corde con trattamento dry sono generalmente più costose, ma conservano la loro flessibilità in caso di pioggia, neve o ghiaccio.
Le corde singole sono la tipologia più utilizzata e sono concepite per essere utilizzate da sole, usate principalmente su vie a spit su parete e per l’arrampicata sportiva. Le corde singole sono disponibili in diverse lunghezze e diametri, e garantiscono un’ampia gamma di applicazioni.
Le corde gemelle sono sempre utilizzate in coppia, ed è importante che siano sempre fissate assieme su ciascuno spit o strumento di protezione. Sono più leggere e presentano un diametro inferiore. Usare due corde garantisce un maggior margine di sicurezza in caso di caduta massi o bordi taglienti. Hanno anche il vantaggio di poter essere unite per la discesa in corda doppia su tutta la lunghezza. Le corde gemelle non possono essere usate per far salire in maniera indipendente due secondi di cordata.
Le mezze corde (o corde doppie) sono concepite, proprio come le corde gemelle, per essere usate a coppie. Sono utilizzate principalmente per l’arrampicata tradizionale, in cui il capocordata sarà responsabile del posizionamento delle protezioni. In ogni caso, a differenza delle corde gemelle, le mezze corde non devono essere fissate assieme a ciascuno spit o strumento di protezione. Questa tecnica è ideale per i percorsi a zig-zag e l’arrampicata alpina. A differenza delle corde gemelle, le mezze corde possono essere utilizzate come singole per portare in ascensione due secondi di cordata contemporaneamente.
Questo elenco è da intendersi come elenco minimo e non esausttivo del materiale necessario per effettuare un'arrampicata. Per maggiori informazioni rivolgersi a degli esperti e a rivenditori di fiducia di attrezzatura sportiva che sapranno consigliarvi al meglio.
I nodi sono una delle componenti fondamentali dell’arrampicata, alcuni vengono utilizzati molto spesso come la manovra dell’anello chiuso od i nodi di chiusura all’imbrago. Vediamo alcuni nodi indispensabili per l'arrampica e il loro utilizzo.
NODO SAVOIA
Nodo a 8 o nodo savoia, è il nodo base , molto semplice da fare viene utilizzato per evitare che le cime si sfilino dagli ochielli o per giuntare due corde anche se in questo caso è preferibile un doppio 8, ha il pregio di non stringersi troppo e di non usurare le corde
8 INFILATO O RIPASSATO
L’8 infilato è probabilmente il primo nodo che si impara per legarsi all’imbrago, ed è un’evoluzione del nodo savoia. E’ il nodo di riferimento per questo tipo di utilizzo grazie alle sue doti di eccezionale sicurezza e facilità di controllo ad una verifica visiva. Se trazionato rimane chiuso bene ed è relativamente facile da aprire.
BULINO E DOPPIO BULINO
E' un nodo ad occhiello il cui pregio è di non essere scorsoio, ma allo stesso tempo non si stringe mai troppo, è molto sicuro però può essere sciolto facilmente, anche quando la corda è bagnata. Può essere eseguito velocemente anche solamente con una mano.
NODO PRUSIK
Il prusik ha la caratteristica di essere un bloccante "bidirezionale", ossia di svolgere la propria funzione sia che venga sollecitato verso l'alto, sia verso il basso. Viene solitamente utilizzato insieme a uno o più moschettoni a ghiera. Se correttamente eseguito, ha la caratteristica di poter “scivolare” lungo la corda sulla quale è montato, fintanto che non venga sottoposto a forte trazione. Nel caso il nodo venga sottoposto a un carico (per esempio il corpo di un arrampicatore o alpinista che vi si appende), le sue spire si stringono e bloccano il nodo in posizione. La variante più semplice di questo nodo è il nodo a bocca di lupo che ha un solo giro.
NODO MACHARD
Il nodo Machard (o Klemheist) appartiene alla categoria dei nodi autobloccanti come il nodo prusik ed il nodo bachmann. E' rapido e facile da realizzare e viene utilizzato in molteplici situazioni come la risalita di una corda, paranco, soccorso in crepaccio; ma la sua tipologia di impiego più diffusa è come autobloccante nella calata in corda doppia applicato ad un cordino in kevlar, materiale con altissimo punto di fusione e quindi adatto a subire sfregamenti con aumento della temperatura.
NODO BACHMANN
Il nodo bachmann è un nodo autobloccante efficace per creare un sistema di salita o di discesa lungo la corda da arrampicata. Questo tipo di nodo si blocca automaticamente sulla corda quando viene caricato di un peso e si libera quando il peso viene tolto. Questo tipo di nodo in particolare viene eseguito intorno ad un moschettone e questo fa in modo che la corda scorra liberamente nella direzione opposta al carico.
BARCAIOLO
Il barcaiolo è il miglior nodo per l’autoassicurazione. Può essere realizzato facilmente, anche con una mano sola, e può essere regolato senza scioglierlo consentendo così di aggiustare la propria distanza dalla sosta senza correre rischi.
MEZZO BARCAIOLO
Il mezzo barcaiolo è indispensabile per qualsiasi climber, specialmente quelli che intendano compiere vie a più tiri. Collegato ad un moschettone può essere utilizzato per fare sicura al primo, al secondo sia con corda dall’alto sia in modalità guide con recupero del secondo dalla sosta e può essere usato come discensore in calate in corda doppia.
Nell’imparare a realizzare il mezzo barcaiolo (facile) è importante imparare a realizzare anche l’asola di bloccaggio come mostrato nel video, in questo modo è possibile “bloccare” il compagno ed avere le mani libere per compiere altre manovre. Non è un nodo autobloccante e necessità sempre dell'attenzione di chi lo utilizza.
DOPPIO INGLESE
Il nodo doppio inglese è un nodo che serve a collegare i due rami di cordino per creare un anello chiuso. Si tratta di un nodo composito: due diversi nodi lavorano tra loro in contrapposizione, facendo sì che, all’aumentare dell’eventuale forza di trazione sul cordino, aumenti di conseguenza anche il serraggio del nodo. Può essere utilizzato per congiungere spezzoni di corda, anche di diametro diverso e per le sue caratteristiche di sicurezza, è l’unico nodo che si deve utilizzare per gli anelli di kevlar o dyneema.
NODO COPIATO
Il nodo copiato (o nodo fettuccia) è un nodo di giunzione semplice ed efficace per unire corde e cordini anche di diverso diametro. E’ quello che garantisce un’unione sicura di fettucce (per cui è detto anche “nodo fettuccia”).